EMERGENZA
"We Care Centre" per i bambini disabili del Kerala

Aiutiamo 242 bambini disabili attraverso finanziamenti mensili. Gestito dalla diocesi di Kanjirappally, in Kerala

Prueba de integración de flujo embebido

Per aiutare gli indifesi e ridare dignità agli indigenti.

 

“We care Centre” ha lavorato senza sosta per la causa delle fasce più deboli della società, in particolare i bambini mentalmente e fisicamente disabili (autismo, paralisi cerebrale e disabilità multipla). Una scuola per i bambini mentalmente disabili fu avviata nel 1979. C’erano 11 studenti e la scuola funzionava in una rimessa presa in affitto. Nel 1986, fu costruito un edificio per la scuola a Ponkunnam. Ora ci sono 242 bambini mentalmente disabili in questa scuola. Ci sono 48 insegnanti e personale non docente. La maggior parte degli studenti proviene da famiglie economicamente svantaggiate e quindi non possono permettersi di pagare le tasse scolastiche o di trasporto per questo motivo il tutto viene offerto gratuitamente. La scuola  offre ai bambini con bisogni speciali diverse possibilità di istruzione e formazione. In modo che possano condurre una vita significativa a secondo delle proprie capacità. Altro aspetto importante è l’orientamento per i genitori su come prendersi cura e educare i bambini diversamente abili. Terapie appropriate, servizi igienici e formazione, sviluppo delle abilità, e attività extracurriculari come musica, danza, yoga, computer, arte e artigianato, ecc. In questo modo si migliorano così le competenze e talenti attraverso la formazione per aiutare i bambini a diventare autosufficienti facendo si che la famiglia e la società si integrano.

Annualmente per sostenere questo progetto e quindi 242 bambini, abbiamo bisogno di € 4.000,00. Il disabile, adulto o bambino che sia, in India è visto come una piaga sociale perché è assente qualsiasi forma di aiuto governativo vuoi anche per una questione religiosa. Noi di VIDA siamo molto attenti a questo aspetto perché ci affligge l’idea che un bambino, solo perché disabile, venga considerato scarto dalla società. E’ duro da accettare che oltre alla disabilità questi debbano perdere anche la dignità.