L’India, a causa di ragioni sociali, economiche, demografiche e storiche, è diventata una culla di diversi tipi di malattie, che vanno da quelle trasmesse dagli insetti a quelle trasmesse tramite il cibo e l’acqua. Le grandi metropoli, come moltissimi dei piccoli centri urbani, versano in condizioni igienico-sanitarie davvero indescrivibili, che vanno ben oltre i canoni nostri europei. Tutto ciò alimenta ed espande la necessità di avere dei medici e delle medicine a disposizione per un grande numero di persone, che oltre ad essere affette dalla povertà, si ritrovano a dover lottare anche contro malattie, che per la maggior parte delle volte portano a grandi sofferenze, deformazioni fisiche e mentali fino alla morte.
Le malattie che più di tutte affliggono la popolazione indiana sono la tubercolosi, la malaria, l’HIV e la poliomelite. Per quanto riguarda quest’ultima, solo per citare un dato, l’India rimane uno dei quattro Paesi al mondo (con Afghanistan, Pakistan e Nigeria) in cui è considerata endemica.
Inoltre il sistema sanitario indiano, come la maggior parte di quello dei Paesi in via di Sviluppo, risulta avere un’ulteriore e grave pecca, ovvero i servizi sanitari tendono a servire i più ricchi, tralasciando le fasce più deboli e povere.
Di fronte a tutto ciò VIDA, non è potuta stare ferma e ha deciso di affrontare una serie di sfide per poter permettere ai poveri dell’India di avere un accesso più diretto e gratuito all’assistenza medica.
Le sfide sono di natura culturale, tecnica, politica e sociale. È un lavoro che bisogna affrontare cercando di entrare nel profondo e nel concreto. VIDA in particolare appoggia due dispensari medici. Uno nella slum della Città della gioia, resa nota grazia al famoso libro di Dominique Lapierre, a Calcutta, in cui vivono 100.000 persone in condizioni estreme. È un centro medico, gestito dall’ONG spagnola Colores de Calcuta, nel quale si offre un’assistenza medica primaria, basata soprattutto sulla prevenzione. Un altro punto di lavoro di questo centro è l’attenzione alle necessità e ai bisogni dell’infanzia, soprattutto quella neonatale, anche da un punto di vista alimentare. Esso inoltre offre anche un’unita di fisioterapia e una farmacia, per la distribuzione di medicine.
L’altro centro è situato a Delhi. L’Antyodaya Niketan offre un servizio di prima accoglienza e pronto soccorso. Inoltre grazie ai contributi dei nostri sostenitori, è riuscito a fornirsi di un’unità mobile, per poter avere la possibilità di raccogliere dalle strade, in particolare nelle prossimità delle stazioni ferroviarie e della metropolitana, i malati che li trovano rifugio e che stanchi, sporchi, soli e affamati si lasciano morire.
Il contributo di ognuno di voi permetterà ai milioni di poveri dell’India, di avere la possibilità di affrontare con i mezzi giusti e necessari le gravi epidemie che li affliggono. Basta davvero poco.